Il Progetto

PERCORSO DEVOZIONALE
TRA LE CAMPAGNE DI TORRINO DI BATTUDA,
PANORAMA DELLA VITA
DI SAN RICCARDO PAMPURI

INTRODUZIONE

Tempo di lettura 8 minuti.

A cura del Dott. Ing. Francesco De Amici.
Chi si appresta a scrivere su un argomento così delicato e per certi aspetti sacro dovrebbe come nel mio caso abbandonare per molte ragioni l’iniziativa. Tuttavia, nonostante tutto…
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RELAZIONE TECNICA

L’intervento che qui di seguito si prospetta, denominato “Percorso devozionale tra le campagne di Torrino di Battuda, panorama della vita di San Riccardo Pampuri” tiene sostanzialmente conto di una doppia valenza. La prevalente delle due è senza dubbio riconducibile ad una rivalorizzazione del territorio comunale e non, legata alle tradizioni rurali e contadine che storicamente hanno sempre caratterizzato le modalità di vita di queste popolazioni e che non vanno assolutamente perdute nell’anonimato, nell’abbandono o peggio ancora assorbite da altre culture che in nulla sembrano essere compatibili con l’ambiente circostante inteso in senso lato. Ci si riferisce fra l’altro a trasformazioni ambientali e “produttive” imposte in alcuni territori circostanti senza ne capo ne coda; ed ancor più senza tener conto della reale antropizzazione che per definizione dovrebbe essere dotata delle opportune opere di urbanizzazione primaria e secondaria indispensabili per evitare rischi di cattedrali nel deserto, etc. e soprattutto necessarie e sufficienti per un proficuo inserimento di vere unità produttive finalizzate a garantire un giusto equilibro occupazionale. La seconda, non meno importante, manifesta l’esigenza di introdurre su questa parte di territorio “interessato ai percorsi” una sorta di vincolo ambientale non ancora ufficialmente istituito (si pensi a tal proposito all’art. 7 della L. 1497/1939 così come modificata dal D.Lgs. 42/2004 e ss.mm.ii. ma che potrebbe essere esteso allo stesso territorio che ci riguarda anche per la confinanza a Sud con il Parco Lombardo della Valle del Ticino (D.G.R. 02/08/2001 n. VII/5983) e a Nord con il Parco Agricolo Milano Sud (D.G.R. del 03/08/2000 n. VII/818).

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Le opere di cui trattasi prevedono la riqualificazione di alcuni sentieri campestri e strade vicinali al fine di realizzare un percorso della larghezza costante di mt 3,20 la cui pavimentazione sarà costituita dalla posa in opera di geogriglia per il rinforzo della pavimentazione da posizionarsi nella sovrastruttura stradale ed in corrispondenza dello scavo in modo opportuno; dall’apporto di mista inerte a frantumato stabilizzata per la formazione di sottofondo e rilevati stradali (UNI CN 10006); dalla fornitura e posa di ghiaietto per stesura superficiale con livellamento meccanico e rullatura del piano di cassonetto. Lungo tutto il tragitto e ad intervalli regolari di circa 300 mt saranno disposte cinque piattaforme in legno della superficie di m 4,00 x m 21,00 = 84,00 mq e posizionate a cavallo delle rogge. Tali aree di sosta saranno attrezzate con panchine, porta biciclette, cestoni portarifiuti (tutti in legno) e faretti a led da incasso, ed ombreggiate da alberature disposte appositamente lungo il percorso.

In prossimità delle rogge e dei salti di quota sarà inoltre predisposta una barriera in legno trattato con antimuffa e antitarlo dell’altezza di 1,10 mt ed i cui montanti saranno posti ad un interasse di circa 2,00 mt.

Data inoltre la vicinanza del tracciato dell’Autostrada Milano Serravalle, l’intervento prevederà la realizzazione di una fascia di mitigazione verde e di una barriera acustica lungo tutto il tratto autostradale visibile dal sentiero devozionale più volte citato per uno sviluppo di circa due chilometri.

Le essenze arboree utilizzate saranno scelte tra quelle autoctone quali Farnia (Quercus Robur), Ciliegio selvatico (Prunus avium), Pioppo grigio o Gatterino (Populus canescens), Pado (Prunus padus).
In conclusione la proposta progettuale comporta una spesa complessiva pari a circa € 718.319,40 come risulta dal computo metrico estimativo di dettaglio ed è costituita dagli elaborati cartografici conseguenti.

Nella fase esecutiva delle opere si dovrà tenere conto di possibili varianti migliorative proposte dalle autorità all’uopo preposte.